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ALCAMO GIUSEPPE, Ridire Associazioni e Movimenti ecclesiali. Formazioni, catechesi e dinamiche educative, Paoline, 2011

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La nascita di associazioni e movimenti ha caratterizzato la vita ecclesiale del XX secolo, esprimendo un ventaglio di carismi, di spiritualità e di accentuazioni catechetiche non sempre riscontrabili nei secoli precedenti.

Oggi, nella riconosciuta emergenza educativa, qual è l’apporto che possono dare i movimenti e le associazioni? Quale potrebbe essere il loro ruolo nella formazione e catechesi degli adulti, che tanto sta a cuore ai Vescovi italiani? Questo saggio vuole rispondere proprio a tali domande, e lo fa attraverso una ricerca articolata in tre momenti: una ricostruzione, a grandi linee, della logica del «movimento» che caratterizza la storia della Chiesa; la lettura del vissuto attuale della Chiesa e il suo sviluppo catechetico; la presentazione esemplificativa di alcune testimonianze, come coscienza riflessa di quello che i membri dei movimenti e delle associazioni stanno vivendo.

Fermo restando che deve essere tutta la Chiesa a porsi come comunità educante, i percorsi di formazione promossi dai movimenti e dalle associazioni, con i loro diversi carismi, possono tuttavia offrire un valido aiuto per la maturazione dei credenti, soprattutto per quanto concerne alcune costanti quali: la

tensione per la fedeltà al Vangelo e all’uomo; il desiderio di vivere dentro la vita della Chiesa locale; uno stile pastorale semplice e «familiare»; il servizio ai più poveri; la promozione di un laicato adulto e responsabile.

Come ben dimostra il volume, l’azione educativa tra i cristiani non può non essere frutto di convergenze e alleanze tra tutte le realtà ecclesiali, ma non solo.

Alcamo 2011 /1

ALCAMO GIUSEPPE (a cura di), Il compito educativo della catechesi. Il contributo del Documento Base, Paoline, 2011

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Il 2 febbraio 1970 veniva pubblicato il Documento di base Il rinnovamento della catechesi, « un momento storico e decisivo per la fede cattolica del popolo italiano», secondo quanto ebbe a dire Paolo VI.

A più di quarant’anni di distanza, con la nuova sensibilità ecclesiale acquisita e nel nuovo contesto sociale che si è venuto a creare, soprattutto alla luce degli Orientamenti pastorali dell’Episcopato italiano per il decennio 2010-2020, si sente più che mai il bisogno di rivedere questo importantissimo documento, sia per focalizzare il grande ruolo che esso ha avuto nel processo di rinnovamento catechistico, sia per individuarne le «rughe» che nel tempo hanno segnato la sua identità e la sua capacità di incidenza.

Tutto ciò al fine di creare una rinnovata piattaforma su cui impiantare una prassi catechetica di iniziazione e di educazione alla fede.

Gli interventi dei diversi autori, raccolti in questo volume, oltre a ricostruire l’impatto che la pubblicazione del Documento di base ha avuto nella Chiesa italiana, permettono soprattutto di cogliere l’evoluzione della catechesi italiana verso una forma sempre più preminente di educazione alla fede, mettendo in luce anche la straordinaria attualità dei contenuti di tale documento.

Biemmi 2011

BIEMMI ENZO, Il secondo annuncio. La grazia di ricominciare, EDB, 2011

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Con il «secondo annuncio» la Chiesa si rivolge a quegli adulti che hanno ricevuto una prima educazione cristiana da bambini, ma che in seguito si sono allontanati dalla fede e/o dalla pratica cristiana. Per poter «ricominciare» un cammino di fede, tali persone necessitano di essere incontrate nelle situazioni reali di vita, là dove ne hanno maggiormente bisogno. L’autore fornisce un’introduzione al tema e alcune indicazioni teoriche e metodologiche di base; introduce poi alcune delle situazioni di vita che saranno oggetto di successivi sussidi di formazione: la generazione di un figlio, la scuola e lo studio, il mondo giovanile, il mondo virtuale, il matrimonio e la sua crisi, il lavoro, la fragilità affettiva, la disabilità, la povertà, la politica…

Il volume aiuta a comprendere il senso del secondo annuncio, ne presenta alcune esperienze semplici a titolo esemplificativo, offre una grammatica spirituale del secondo annuncio e ne traccia una possibile mappa nelle varie situazioni e nei momenti chiave della vita dei giovani e degli adulti. La sua finalità non è dire l’ultima parola sul tema, ma stimolare i primi passi per una conversione missionaria della pastorale e della catechesi nelle nostre parrocchie.

Il percorso si articola in un’introduzione sul «secondo annuncio», per chiarirne la nozione, definire l’ambito di esplorazione, indicarne la posta in gioco pastorale; il racconto di «esperienze di secondo annuncio» presenti in Italia, all’interno di quegli ambiti di vita individuati dalla mappa; una rilettura critica di queste esperienze, per segnalare quanto esse stanno apportando alla pastorale ordinaria delle nostre parrocchie, le piste che aprono, gli orientamenti che forniscono per una nuova pratica di evangelizzazione.

Il sottotitolo La grazia di ricominciare evidenzia la prospettiva con cui affrontare la sfida: come grazia non solo per i destinatari, ma per la stessa Chiesa, sollecitata a ricominciare da coloro che essa aiuta a ricominciare.

Ciardella 2011

CIARDELLA PIERO – MONTAN AGOSTINO (a cura di), Le scienze teologiche in Italia a cinquant’anni dal Concilio Vaticano II, Elledici, 2011

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I saggi contenuti in questo volume sono frutto di un lavoro di ricerca che ha impegnato per alcuni anni le associazioni teologiche aderenti al CATI. Il loro intento è quello di offrire uno sguardo complessivo sulle tappe della sviluppo storico e delle impostazioni metodologiche che hanno caratterizzato le scienze teologiche in Italia dal concilio Vaticano II ad oggi, e di individuare le prospettive per il futuro lavoro teologico.

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Piero Ciardella

Docente di Filosofia teoretica e direttore dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose “Beato Niccolò Stenone” di Pisa. Dal 2000 e segretario del CATI.

Agostino Montan

E’ docente ordinario di Diritto canonico presso la Pontificia Università Lateranense di Roma. E’ stato coordinatore del CATI dal 2005 al 2009.

Giacomo Canobbio

Docente di Teologia sistematica presso la Facoltà teologica dell’Italia settentrionale e presso lo Studio teologico del Seminario di Brescia. Già presidente dell’ATI (1995-2003).

Antonio Autiero

Professore ordinario di Teologia morale all’Università di Munster (Germania) e direttore del Centro per le scienze religiose della Fondazione Bruno Kessler di Trento.

Giorgio Bonaccorso

Specializzato in Teologia liturgica, si occupa dei riti religiosi e cristiani con particolare attenzione all’aspetto antropologico. Docente presso l’Istituto di Liturgia Pastorale di S. Giustina di Padova e altri Istituti teologici, collabora con alcune riviste e associazioni.

Paolo Prodi

Professore emerito di Storia moderna nell’Università di Bologna.

Salvador Piè-Ninot

Docente ordinario di Teologia fondamentale ed Ecclesiologia presso la Facoltà di Teologia della Catalogna (Barcellona); docente invitato alla Pontificia Università Gregoriana di Roma; Presidente della Fondazione Universitaria Diocesana Blanquerna dell’Universitat Ramon Llull di Barcellona (Spagna).

Cettina Militello

E’ docente straordinario presso il Pontificio Istituto Liturgico (Roma). Gia presidente della SIRT, dirige l”’lstituto Costanza Scelfo”, dipartimento della SIRT, e la Cattedra “Donna e Cristianesimo” del Marianum (Roma).

Maurilio Guasco

Ordinario di Storia del pensiero politico contemporaneo presso la facoltà di Scienze Politiche dell’Universita del Piemonte orientale, e docente di Storia della Chiesa presso lo Studentato teologico interdiocesano di Alessandria e presso I’lstituto superiore di Scienze Religiose.

Currò 2011

CURRÒ SALVATORE, Il senso umano del credere, Elledici, 2011

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L’impegno educativo e pastorale della Chiesa nei confronti dei giovani ha bisogno di un nuovo slancio. Questo libro, che si inserisce nell’attuale dibattito ecclesiale sulla sfida educativa e sulla dimensione educativa della pastorale, fa l’ipotesi che tale slancio possa venire da una nuova riflessione antropologica che intercetti i fondamenti stessi della pastorale dei giovani e di tutta la pastorale. Nei tempi recenti ci si è misurati con le provocazioni della cultura attuale, giovanile in particolare, e ci sono stati notevoli sforzi di rinnovamento sul piano metodologico, progettuale, comunicativo. Tuttavia rimangono insoddisfazioni e problemi aperti che sembrano rinviare a un piano più radicale. È il piano del senso stesso del credere, del senso umano del credere, cioè del senso del credere in rapporto alla verità dell’umano.

Il libro si apre con un’ampia introduzione che dà la prospettiva a tutta la trattazione e che, interagendo con gli Orientamenti pastorali dell’Episcopato italiano per il decennio 2010-2020, spiega i termini in cui si pone oggi la sfida antropologica. Le tre parti del testo individuano tre grandi nuclei tematici. La prima parte riflette su una proposta pastorale centrata sulla persona del giovane: a partire dalle sensibilità giovanili attuali e dagli sviluppi recenti in ambito ecclesiale, si suggerisce l’ottica pastorale del giovane al centro e, in quest’ottica, si pensano l’obiettivo e gli itinerari della pastorale dei giovani. La seconda parte mette a fuoco le condizioni ecclesiali, ponendo l’accento sul senso dell’accoglienza dei giovani, sui processi del rinnovamento ecclesiale e sulle principali risorse che la Chiesa mette in campo con i giovani. La terza parte si concentra sul cammino spirituale: si suggerisce la grammatica di una spiritualità fedele alla verità dell’esperienza e alla Rivelazione cristiana e si riflette sul significato della Sacra Scrittura e dell’esperienza liturgica per la crescita umana e cristiana dei giovani.

I diversi capitoli non sono perfettamente integrati. Alcuni di essi, infatti, sono rielaborazioni e aggiornamenti di contributi precedentemente pubblicati (come è indicato all’inizio di ciascuna delle tre parti). E tuttavia – mi sembra – 5lla pastorale. Si noterà che manca un’attenzione specifica ad alcuni temi che pure sono importanti nella prassi, ad es. ad alcuni ambiti culturali e pastorali significativi per i giovani (la famiglia, il lavoro, il mondo della comunicazione mediale, la scuola e l’università, ecc.), come anche ad alcuni aspetti più puntuali della proposta pastorale (modalità di primo annuncio, percorsi catechistici, ecc.); tali temi sono sfiorati ma non esplicitamente e ampiamente tematizzati. La preoccupazione è di attirare l’attenzione sulle questioni di fondo.

Da dove nasce questa riflessione? Due sono le sorgenti più immediate: i corsi di Pastorale giovanile tenuti all’Istituto Teologico San Pietro di Viterbo e alla Pontificia Università Lateranense di Roma, che mi hanno provocato a una riflessione sempre più approfondita sui temi qui proposti e che sono stati anche luogo di confronto con studenti provenienti da differenti nazioni e contesti ecclesiali; le esperienze di animazione, di confronto, di progettazione, vissute in questi anni con molti confratelli della mia Congregazione religiosa (Giuseppini del Murialdo), con educatori, giovani e adulti, della Famiglia del Murialdo e di altri contesti educativi ed ecclesiali. L’interazione con tutte queste persone, che sarebbe impossibile nominare e per le quali esprimo profonda gratitudine, lascia il segno in questo libro che, se pure ha un carattere teorico, evoca continuamente le problematiche della prassi. A mio modo di vedere, il testo può essere utilizzato sia come manuale per corsi di pastorale dei giovani, nei seminari e nelle facoltà teologiche, sia come strumento di riflessione per responsabili e operatori pastorali.

L’ispirazione alla tradizione e allo stile educativi che fanno capo a S. Leonardo Murialdo, fondatore della mia Congregazione, si avverte soprattutto nella preoccupazione di prendere i discorsi pastorali dalla prospettiva educativa, e più precisamente dalla prospettiva del giovane, della sua maturazione umana, della verità della sua crescita; come anche nello sforzo di assumere il punto di vista del giovane più fragile rispetto al più forte, del più lontano dalla fede e dall’esperienza ecclesiale rispetto al più vicino; e anche nell’importanza accordata alle relazioni di fiducia, reciprocità e corresponsabilità e al clima di accoglienza della comunità educativa ed ecclesiale. Questa ispirazione, e i punti di vista ad essa connessi, d’altronde, mi sembrano particolarmente stimolanti e fecondi per affrontare le sfide di oggi che, come cercherò di mostrare, si pongono tutte sul terreno dell’umano e della sua verità. Solo su questo terreno – mi pare – si può ritrovare il senso del credere.

Meddi 2011

MEDDI LUCIANO – EGIDIO Y MARIELLA BARGHIGLIONI, Adultos en la comunidad cristiana. Guía para la preparacíon de itinerarios para la evangelizacíon y el crescimiento en la fe, Sal Terrae, 2011

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El riesgo de la catequesis que se realiza en nuestras comunidades cristianas es el de la fragmentación, la discontinuidad. A veces, incluso, se carece de itinerarios adecuados para el anuncio, la iniciación y la mistagogía que lleven a la madurez de la fe.

Adultos en la comunidad cristiana se presenta como un inmejorable compañero de viaje para cuantos, en nuestras comunidades cristianas, se interesan por el crecimiento de los adultos en la fe, ofreciendo una cuidada metodología para que todas las fuerzas de la comunidad se concentren en la tarea prioritaria de la nueva evangelización.

Las cuatro partes de las que se compone este ágil y sintético manual se proponen determinar los objetivos, itinerarios, lenguajes y temas de una catequesis que, desde el anuncio, se hace mistagogía, profecía y experiencia integral de fe, y desea contribuir a una mejor y más adecuada preparación de la catequesis de adultos y de los mismos catequistas.

Alcedo 2010

ALCEDO TERNERO ANTONIO, Iglesia, campo de mision, Cuadernos AECA, 2010

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La Iglesia actual, enfrentada a un profundo cambio cultural, experimenta una grave carencia de evangelización.

Muchos católicos actuales son aún hijos de una sociedad en la que llegaron a la fe más por socialización que por decisión personal.

Esta circunstancia hace que la transmisión de la fe a las nuevas generaciones esté sufriendo también una grave crisis.

Muchos se preguntan si el cristianismo ha dejado de tener futuro en nuestra cultura de comienzos del siglo XXI.

Y la única respuesta cristiana a esta pregunta es que sigue habiendo caminos abiertos a la esperanza.

Biancardi 2010

BIANCARDI GIUSEPPE, Per Dio e per le anime. Studi sulla pastorale e la catechesi dell’Ottocento, LAS, 2010

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Con l’inizio della Restaurazione la Chiesa mette in moto una intensa attività pastorale che, pur con modalità, fasi ed esiti diversi da paese a paese, si protrae per tutto l’Ottocento con alcune caratterizzazioni tipiche di quel periodo storico.

Accanto allo sterile rimpianto per l’ormai passata societas christiana, riprende vigore una intensa attività che ha di mira la ri-cristianizzazione non solo dei singoli ma delle società e degli stati secolarizzati e laicisti. Sia pure con fatica, la Chiesa arriva a sviluppare un’azione non più unicamente intra-ecclesiale ma anche extra-ecclesiale; un’azione in cui trova progressivamente spazio anche il laicato.

Di una realtà estremamente complessa come l’azione pastorale della Chiesa in tutto un secolo, questo libro intende offrire un semplice sondaggio sull’attività pastorale, in particolare catechistica, svolta nella Chiesa italiana dell’Ottocento, attraverso lo studio di tre personalità e di una istituzione, attivamente impegnate nel ministero pastorale.

L’analisi si apre con lo studio di una proposta catechistica indirizzata a giovani studenti dal p. Luigi Taparelli d’Azeglio SJ (1793-1862).

Il secondo sguardo è rivolto al ben più noto beato Antonio Rosmini (1797-1855). Con la lucidità propria di una mente superiore, egli analizza due ambiti fondamentali di ogni prassi pastorale, la predicazione e la catechesi. Di entrambi denuncia chiaramente i limiti mostrati all’epoca e, in positivo, propone una riflessione omiletica e catechetica dai caratteri decisamente innovativi, avvalorando il quadro teorico con l’esemplarità dell’azione.

A partire dai primi anni Cinquanta si presenta attivo sotto il profilo pastorale san Leonardo Murialdo (1828-1900). Di lui è presa in considerazione l’intensa pratica catechistica, specialmente nei confronti del mondo giovanile.

L’ultimo studio tocca una istituzione, cioè la Congregazione Salesiana. L’analisi mira ad individuare come, nella Chiesa di fine Ottocento e inizi Novecento, i superiori di questa famiglia religiosa concepissero l’apostolato laicale e come facessero pervenire i loro convincimenti ai laici legati alla Congregazione come Cooperatori, attraverso il loro organo di collegamento ufficiale, il Bollettino Salesiano, e i loro Congressi internazionali.

Bissoli 2010

BISSOLI CESARE, La Bibbia in mano al prete, LDC, 2010

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La Bibbia è un universo, un mondo vivo di presenze e di relazioni, sempre capace di ispirare persone e situazioni per misurarsi e accogliere la Parola di Dio. Ma proprio il carattere peculiare della Scrittura, sacra perché ispirata, mette in luce il titolo del nostro libro come riassuntivo del senso della riflessione complessiva che esso intende proporre.

Il rapporto del prete con la Bibbia ha molte sfaccettature e sollecita un arricchimento crescente sia sul versante della spiritualità e della preghiera, sia su quello del servizio pastorale. Per questo si richiede conoscenza, studio e preghiera.

C’è nella proposta di queste autorevoli esperimentate riflessioni un valore esemplare e l’indicazione di piste di ricerca che possono incidere nell’azione pastorale.

È proprio per questo motivo che il Settore dell’Apostolato biblico dell’Ufficio Catechistico Nazionale ha voluto pubblicare questo strumento, che è anche un segno di gratitudine peri tanti Sacerdoti che nelle varie situazioni in cui li pone l’impegno pastorale diffondono il seme della Parola di Dio con speranza ed attesa paziente dei frutti.

Una Parola donata perché ricercata, amata perché conosciuta, meditata perché serbata nel cuore.

Bollin 2010

BOLLIN ANTONIO (a cura di), Il Vangelo nelle case, LDC, 2010

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Il Vangelo nelle case è un prezioso e agile volumetto curato dal direttore dell’Ufficio diocesano per l’evangelizzazione e la catechesi di Vicenza, mons. Antonio Bollin.

Il testo vuole far conoscere ai lettori la genesi, la finalità e il metodo da seguire nei Centri di Ascolto della Parola (Cap).

Il titolo riprende una suggestiva espressione del Vescovo di Vicenza che, celebrando l’inizio della Missione cittadina, auspicava la presenza della Bibbia in ogni casa, perché della Parola di Dio si nutra assiduamente ogni famiglia, cosicché il Vangelo possa diventare guida e luce per ogni persona.

Articolato in otto capitoli, il testo è un valido strumento per dare stabilità alla struttura dei Centri di ascolto; esso delinea con chiarezza l’identità e il ruolo dell’animatore, sostenuto sempre dal presbitero responsabile della parrocchia. Presenta, inoltre, le caratteristiche della “casa ospitante”, suggerisce i tempi degli incontri e la loro durata.

Il Vangelo nelle case ripercorre a grandi linee la storia che l’ascolto della Parola di Dio ha compiuto nella Chiesa fin dalle sue origini: Luca, nel libro degli Atti e Paolo, nella prima lettera ai cristiani di Corinto, raccontano come i seguaci di Gesù si riunivano nelle case per l’ascolto della Parola e per spezzare il pane.

Nel periodo post-Concilio Vaticano II, la Chiesa che vive in Occidente, ha imparato ad aprire la Bibbia per tornare a nutrirsi della Parola di Dio. All’inizio del terzo millennio con la “Nuova evangelizzazione”, tanto invocata da Giovanni Paolo II, l’ascolto della Parola si impone -afferma il curatore- come metodo privilegiato per la conoscenza del Signore Gesù.

A Vicenza questa prassi è presente da secoli: ne dà testimonianza la scoperta di due “domus ecclesiae” datate in epoca pre-costantiniana, rinvenute una sotto la cripta della cattedrale, l’altra nelle adiacenze del tempio di San Lorenzo.