Cacciato 2013

CETTINA CACCIATO – ROSANGELA SIBOLDI (a cura di), Noi crediamo. Il dinamismo dell’atto di fede, Libreria Editrice Vaticana, 2013

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“…la riflessione condotta in questo volume, con rigore e pluralità di accenti – vuole proprio indicare come il «dinamismo» della fede costituisca, di fatto, un singolare modello di dialogo, capace di interpellare non solo i credenti in Cristo Gesù, ma anche altre fedi ed altre istanze culturali”.

Dalla prefazione di Guido Benzi

Alcamo 2013

GIUSEPPE ALCAMO, La fede che cammina. Dinamismo, struttura e trasmissione, Il pozzo di Giacobbe, 2013

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La forza della fede è nella relazione; non si tratta né di sapere né di non sapere, ma di entrare in relazione e di conoscere per intimità.

Non si intende relativizzare l’ambito della conoscenza razionale, bensì evidenziare la specificità del tipo di conoscenza che la fede richiede, che pone sullo stesso piano la ragione e il cuore, l’intelligenza e l’affettività; la fede apre ad una conoscenza che privilegia entrambi gli ambiti di cui l’uomo è costitutivamente fornito.

Il testo, costituito da due parti complementari, espone nella prima parte la dinamicità della fede ecclesiale, facendo interagire la riflessione teologica, la liturgia e la teologia pastorale; nella seconda parte presenta in modo critico lo strumento di cui la Chiesa si è fornita per presentare in modo completo i contenuti della fede ecclesiale e che va sotto il nome di Catechismo della Chiesa Cattolica.

Cottin 2013

JÉRÔME COTTIN – JEAN-MARC MEYER, Catéchèse protestante et enseignement religieux, Éditions Lumen Vitae, 2013

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Pour la première fois, une réflexion collective est proposée sur les questions catéchétiques et pédagogiques dans le protestantisme européen francophone et dans l’enseignement religieux scolaire. Cette synthèse se déploie autour de quatre axes:

  • Une prise en compte des expériences de transmission autour du protestantisme de tradition luthérienne et réformée, dans les trois pays francophones d’Europe : la Belgique, la France et la Suisse.
  • Une attention spécifique aux deux types de pédagogie que sont la catéchèse d’Église et l’enseignement religieux scolaire là où il est dispensé. On sera attentif aux différences et complémentarités entre elles, ainsi qu’à leurs évolutions respectives.
  • Une mise en regard de ces perspectives catéchétiques et pédagogiques protestantes, avec des apports de spécialités extérieures que sont l’histoire, la philosophie, la sociologie ou encore la transmission analogue qui se fait dans le catholicisme.
  • Enfin, un recentrage sur des notions qui se sont petit à petit éloignées du champ de la théologie, ce qui implique aussi une réflexion sur le statut actuel de cette dernière, inconfortablement située entre les pratiques ecclésiales déclinantes et les enjeux scientifiques de la recherche universitaire.

Cette réflexion veut être à la fois ciblée sur les questions religieuses et de foi, attentive aux fragilités des Églises, et ouverte à la complexité de la situation culturelle et religieuse contemporaine. Elle a pour ambition de redynamiser, par un éclairage le plus actuel possible, les questions de transmission et de pédagogie, qui ne sont pas séparables des contenus même de la transmission.

Morante 2013

GIUSEPPE MORANTE, Itinerari per l’educazione alla vita di fede, Elledici, 2013

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Il concetto di «itinerario» ha decisamente un gusto biblico, leggiamo infatti in Deuteronomio 8.2-5: «Ricòrdati di tutto il cammino che il Signore. tuo Dio, ti ha fatto percorrere in questi quarant’anni nel deserto, per umiliarti e metterti alla prova, per sapere quello che avevi nel cuore, se tu avresti osservato o no i suoi comandi. Egli dunque ti ha umiliato, ti ha fatto provare la fame, poi ti ha nutrito di manna, che tu non conoscevi e che i tuoi padri non avevano mai conosciuto, per farti capire che l’uomo non vive soltanto di pane, ma che l’uomo vive di quanto esce dalla bocca del Signore. Il tuo mantello non ti si è logorato addosso e il tuo piede si è gonfi ato durante questi quarant’anni. Riconosci dunque in cuor tuo che, come un uomo corregge il figlio. così il Signore, tuo Dio, corregge te» . Questo passo dell”Antico Testamento mostra come la dimensione della fede sia un ripercorrere costantemente il rapporto, la relazione con Dio dispiegata nel tempo e segnata nell’esperienza, fino a riconoscere che «nella pienezza del tempo» (Gal 4,4) Dio stesso ha voluto, in Gesù Cristo, con un Corpo entrare nella vicenda umana, farsi esperienza. compiere un itinerario.

Quest’ultima fatica di donGiuseppe Morante, figlio diDon Bosco, professore emerito dell”Università salesiana di Roma, stimato e conosciuto catecheta a livello internazionale è proprio dedicata al concetto di itinerario in chiave pedagogicopastorale, nonché catechistico. Lo sfondo sul quale si colloca è chiaramente quello del decennio educativo che i Vescovi Italiani hanno indicato negli Drientamenti Pastorali Educare alla vita buona del Vangelo. AI n. 26 di tale documento si legge infatti come il concetto di «itinerario» appartenga alla dimensione educativa: «”Cristiani si diventa. non si nasce”,” Questo notissimo detto diTertulliano sottolinea la necessità della dim ensione propriamente educativa nella vita cristiana. Si tratta di un itinerario condiviso, in cui educatori ed educandi intrecciano un’esperienza umana e spirituale profonda e coinvolgente. Educare richiede un impegno nel tempo, che non può ridursi a interventi puramente funzionali e frammentari; esige un rapporto personale di fedeltà tra soggetti attivi, che sono protagonisti della relazione educativa, prendono posizione e mettono in gioco la propria libertà , Essa si fo rma, cresce e matura solo nell’incontro con un’altra libertà; si verifica solo nelle relazioni personali e trova il suo fine adeguato nella loro rnaturazione».

Se, come mostra ampiamente don Morante nel primo capitolo del Libro, il tema dell’itinerario di fede ha avuto sempre un posto speciale nella riflessione pastorale delle chiese che sono in Italia, è stato tuttavia (come ricordato al n. 3 di Educare alla vita buana del Vangelo) con il Convegno diVerona del 2006 che il concetto di itinerario ha avuto un grande risalto, laddove è emersa la scelta di disporre la pastorale in relazione alle dimensioni di vita della persona: «sono state focalizzate alcune scelte di fonda: il primato di Dio nella vita e nell’azione delle nostre Chiese, la testimonianza quale form a dell’esistenza cristiana e l’impegno in una pastorale che, convergendo sull’unit à della persona, sia in grado di “rinnovarsi nel segno della speranza integrale, dell’attenzione alla vita, dell’unità tra le diverse vocazioni, le molteplici soggettività ecclesiali, le dimensioni fondamentali dell’esperienza cristiana”.’ AI tempo stesso ha incontrato un consenso crescente l’opzione di declinare la testimonianza nel mondo secondo gli ambiti fondamentali dell’esistenza umana, cercando nelle esperienze quotidiane l’alfabeto per comporre le parole con le quali ripresentare almondo l’amore infinito di Dio.

In tal modo si è fatta strada la consapevolezza che è proprio l’educazione la sfi da che ciattende nei prossimianni: “ciè chiesto un investimento educativo capace di rinnovare gli itinerari formativi, per renderli più adatti altempo presente e significativi per la vita delle persone, con una nuova attenzione per gli adulti” Il Santo Padre ci incoraggia in questa direzione, mettendo in evidenza l’urgenza di dedicarsi alla formazione delle nuove generazioni. Egli riconosce che l’educare, se mai è stato facile, oggi assume caratteristiche più ardue: siamo di fronte a “una grande ‘emergenza educativa’, confermata dagli insuccessi a cui troppo spesso vanno incontro i nostri sforzi per formare persone solide, capaci di collaborare con gli altri e di dare un senso alla propria vita”».’Il tema degli itinerari è dunque un tema che interroga la formazione cristiana degli adulti e dei giovani come la catechesi dell”iniziazione cristiana dei piccoli, la pastorale prima ancora della catechesi, con la quale,tuttavia, Morante dialoga attentamente fino a mostrare come gli stessi CatechismiCEI suppongano una forte dimensione educativa che si dispiega – appunto – attraverso la capacità di suggerire percorsi concreti alle comunità.

Il testo, poi, con maestria,aiuta a collocarsi in questa mentalità e a sviluppare itinerari attenti alla dimensione locale. Non mancano riferimenti alla formazione dei catechisti e all”inclusione delle persone disabili, due tematiche alle quali Morante ha dedicato – e con passione – moltodel suo insegnamento.Aluiva la gratitudine per questo testo e per il suo impegno nella catechesi, a noi il prezioso percorso segnato da un libro che tanto può suggerire nei cammini operativi degli Uffici Catechistici diocesani e delle Parrocchie,

D. GUIDO BENZI, Direttore Ufficio Catechistica Nazianale-CEI

Ramirez 2013

SANDRO RAMIREZ, La tenda e il grembiule. La Chiesa nell’insegnamento di don Tonino Bello, Vivere In, 2013

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Pagine dense di testimonianza nelle quali l’A. vuol rendere un omaggio e un contributo alla figura di Mons. Bello, per il quale è in corso la causa di canonizzazione, la cui statura teologica, pastorale e morale, la sua statura cristiana, era ben evidente a quanti lo accostavano.Vuole essere un contributo alla maggiore conoscenza dei suoi scritti. Potremmo dire che è semplicemente un’antologia ragionata di suoi scritti, a partire da una sensibilità, quella ecclesiologica, e da una prospettiva, quella della parrocchia, ancora tanto attuali.Quattro sono gli “elementi” che si rincorrono e si intrecciano negli scritti: Trinità, Eucaristia, Chiesa, Mondo. Anche quando non esplicitamente richiamati, ne risulta evidente l’intenzionale interdipendenza. Sta di fatto che l’impostazione è chiaramente conciliare, sia per gli espliciti riferimenti alla Lumen Gentium che per il riferimento costante alla Gaudium et Spes e alla Sacrosanctum Concilium.

Bartolini 2012

BARTOLINI DE ANGELI ELENA LEA – BORGHI ERNESTO – BRANCA PAOLO – PETRAGLIO RENZO, Credere per vivere. Prospettive giudaiche, cristiane e islamiche a confronto, Edizioni Terra Santa, 2012

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Che cosa significa oggi avere fede? Se si ragiona in termini tradizionali, nell’Occidente euro-atlantico non si può che far riferimento anzitutto alla fede nel Dio cristiano. Se, però, si allarga l’orizzonte e si approfondisce l’analisi, non si può non considerare quanto importanti siano stati e siano, proprio nello sviluppo della cultura “occidentale”, gli apporti e la presenza
di fedeli ebrei e islamici e delle loro prospettive di fede e di cultura.

Ebrei, cristiani e musulmani possono mettere in campo efficaci pratiche fondate sulla ragionevole fiducia che l’incontro con l’altro sia un’opportunità per tutti. In tale quadro culturale contemporaneo agli autori di questo volume – studiosi delle tradizioni religiose giudaiche, cristiane e islamiche e organizzatori di occasioni formative nell’ambito del dialogo ecumenico e interreligioso – è parso importante scrivere queste pagine seriamente divulgative.

Esse sono rivolte a chiunque desideri capire meglio l’importanza esistenziale delle fedi giudaica, cristiana e islamica per la ricerca della felicità personale e collettiva e sia interessato a una convivenza sociale migliore, proprio a partire da un confronto culturale e religioso intelligente e appassionato.

La Prefazione al volume è di mons. Franco Buzzi, teologo e umanista, prefetto della Veneranda Biblioteca Ambrosiana di Milano.

Biemmi 2012

BIEMMI ENZO – BIANCARDI GIUSEPPE (a cura di), La catechesi narrativa. Atti del Congresso dell’Équipe Europea di Catechesi, Cracovia 26-31 maggio 2010, Elledici, 2012

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La fede cristiana nasce dall’ascolto. E ciò che si ascolta è un racconto: il racconto degli avvenimenti sconvolgenti che si sono svolti nella storia attorno a Gesù, detto il Cristo, e che sono raccontati come una Buona Notizia per tutti gli uomini di tutti i tempi. La fede stessa si colloca nell’ordine dell’avvenimento: essa dà luogo a storie di uomini e di donne, tutte singolari, che si raccontano anch’esse; si raccontano e si collocano nella grande storia della salvezza che il Credo dei cristiani proclama.

È questa fondamentale dimensione narrativa della fede cristiana, della sua emergenza e della sua trasmissione, che la presente opera vorrebbe mettere in rilievo. I tempi sono favorevoli. Perché, con la fine delle grandi ideologie, è la connotazione narrativa di ogni esistenza umana che oggi viene valorizzata. Il bisogno di ascoltare e di offrire racconti non è mai stato così grande. La fede non risulta diminuita in un tale contesto: frutto di una lunga tradizione, essa è la storia di un evento accolto e raccontato. Così, la catechesi, in un mondo in cui la fede non è più un dato pacifico, è chiamata a rinnovarsi, nel suo contenuto come nella metodologia, valorizzando il fondo narrativo della tradizione giudaico-cristiana. In altri termini, è stimolata a fondarsi in modo tutto particolare sui racconti biblici e ad intrecciare i racconti della tradizione con i racconti di oggi. In tal modo, aiuterà i cristiani sia ad appropriarsi della propria storia, sia a rendersi capaci di raccontarla, rendendo così ragione della loro fede.

Bocci 2012

BOCCI VALERIO, Comunicare la fede ai ragazzi 2.0. Una proposta di catechesi comunic-attiva, Elledici, 2012

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Come comunicare la fede ai ragazzi di oggi, sempre connessi con i nuovi media, iperattivi e cittadini di un mondo virtuale?

Quali “parole”, linguaggi e strumenti adottare per annunciare loro la Buona Notizia?

Sono gli interrogativi che i catechisti di oggi ripetono come un ritornello.

Un tentativo di risposta arriva dalle pagine di questo libro che propone riflessioni, verifiche ed esempi concreti di catechesi “comunic-attiva” con il collaudato format dell’ipertesto su carta.

Un mix di parole e immagini, idee e suggerimenti per entrare in connessione con i “ragazzi 2.0”.

Bollin 2012

BOLLIN ANTONIO – CUCCHINI FRANCESCA, Vegliate e pregate (Mt 26,41). Veglie di Avvento, Elledici, 2012

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“Vegliate e pregate (Mt 26,41). Veglie di Avvento” è il titolo di un volumetto – fresco di stampa – prediposto dall’Ufficio per l’evangelizzazione e la catechesi della diocesi di Vicenza, contenente cinque Veglie di preghiera in preparazione al Natale e, in appendice, una breve liturgia penitenziale.

L’Avvento è un periodo di attesa gioiosa del mistero dell’Incarnazione, tempo di riflessione e di stupore, nella contemplazione di uno degli eventi più suggestivi della storia della salvezza.

Nell’Anno della fede, che stiamo celebrando, lo sguardo sul Dio fatto Uomo acquista un significato ancora più profondo e coinvolgente.

Ogni Veglia, pur presentando brani scritturistici inerenti al Natale, offre vari spunti di meditazione e modalità diverse, da vivere con gruppi parrocchiali, famiglie, catechisti e giovani animatori. Il sussidio è frutto di un lavoro accurato, compiuto con autorevole competenza dalla prof.ssa Francesca Cucchini, preziosa Collaboratrice dell’Ufficio e da don Antonio Bollin, Direttore del medesimo Ufficio.

L’auspicio è che molti fedeli possano valorizzare questo valido strumento, per accostarsi alla grotta di Betlemme con cuore ringiovanito dalla fede e colmo di speranza. Il testo è disponibile presso la Segreteria dell’ufficio e nelle librerie cattoliche.

Lavermicocca 2012

LAVERMICOCCA CARLO (a cura di), In cammino verso un nuovo modello di iniziazione cristiana. Prospettive comuni per un rinnovamento nelle Chiese di Puglia, Edizioni Viverein, 2012

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Il presente volume che raccoglie gli Atti dei due forum realizzati in Puglia dalla Commissione Catechistica Regionale per la catechesi (15-16 febbraio 2010 e 7-8 marzo 2011) col preciso

scopo di offrire informazioni utili agli operatori del settore catechistico, ascoltando gli approfondimenti degli esperti e analizzando alcune esperienze in atto, per dare corso a una riflessione comune da parte delle Chiese di Puglia e per giungere alla proposta di alcune indicazioni operative, al fine di accompagnare la sperimentazione nel contesto propriamente “pugliese”.

L’esperienza dei due forum è stata intesa come una sorta di “laboratorio”, come ne esistono altri nella Chiesa italiana, per convogliare le risorse presenti nel territorio in modo da affrontare le sfide che vengono dall’attuale scenario sociale e culturale e riprogettare la prassi ordinaria dell’iniziazione cristiana, senza la pretesa di arrivare in fretta a un nuovo modello, ma con l’umiltà di preparare le condizioni mettendo in campo gli elementi fondamentali di un rinnovato progetto ecclesiale.

La raccolta, pubblicata in occasione del Convegno Catechistico Regionale di Ostuni (22-24 giugno 2012), è il frutto del comune impegno messo in atto dagli Uffici Catechisti Diocesani. Si tratta di una lodevole iniziativa editoriale non solo perché esalta la dimensione comunionale e progettuale delle Chiese pugliesi, ma anche perché si inserisce in modo proficuo nel cammino di ricognizione disegnato dalla Commissione Episcopale per la Dottrina della fede, l’Annuncio e la Catechesi e promosso dall’Ufficio Catechistico Nazionale per rivisitare la prassi iniziatica e ridefinire gli orientamenti comuni validi per tutta la Chiesa italiana.

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Carlo Lavermicocca

Sacerdote della diocesi di Bari-Bitonto, parroco, professore stabile di Psicologia della Religione e di Didattica della Religione e vicedirettore nell’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Bari, insegnante di ruolo di IRC nella Scuola Secondaria, collabora con l’Istituto Pastorale Pugliese. E’ socio dell’ Associazione italiana Catecheti (AICA) e della Società Italiana di Psicologia della Religione (SIPR). Ha pubblicato numerosi saggi che affrontano le problematiche psico-pedagogiche dell’educazione religiosa.