Lorenzi 2012

LORENZI U. – DIANA M. – FELIZIANI KANNHEISER F. – FALCINELLI F. – ATTANASIO M.R. – MEDDI L., Iniziazione cristiana per i nativi digitali. Orientamenti socio-pedagogici e catechistici, Paoline, 2012

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Questo volume intende offrire ai catechisti e a tutti gli operatori pastorali alcune linee indicative in risposta all’emergenza educativa e agli orientamenti della CEI, circa l’impostazione dell’iniziazione cristiana secondo il modello catecumenale, rivolta ai ragazzi di oggi, ai così detti «nativi digitali».
Si sa che non basta proporre una nuova metodologia per dare una svolta ai percorsi di catechesi e per ottenere risultati ottimali. Gli stessi vescovi palesano interrogativi in proposito e monsignor Crociata parla, più che di modello, di «istanza catecumenale». Negli Orientamenti Pastorali 2010-20, al n. 40, ci si riferisce, poi, a «itinerari differenziati»: «Esperienza fondamentale dell’educazione alla vita di fede è l’iniziazione cristiana, che “non è quindi una delle tante attività della comunità cristiana, ma l’attività che qualifica l’esprimersi proprio della Chiesa nel suo essere inviata a generare alla fede e realizzare se stessa come madre”. Essa ha gradualmente assunto un’ispirazione catecumenale, che conduce le persone a una progressiva consapevolezza della fede, mediante itinerari differenziati di catechesi e di esperienza di vita cristiana».

Con tali itinerari la Chiesa si ripromette di proporre «in una società caratterizzata dal pluralismo culturale e religioso e percorsa da molteplici fenomeni di secolarismo (…) forme più idonee per annunciare il Vangelo e promuovere una mentalità cristiana matura.

In particolare, offre un adattamento del Rito per l’iniziazione cristiana degli adulti alle esigenze dei fanciulli e dei ragazzi dai 7 ai 14 anni e indica «contenuti, finalità e modalità per itinerari che conducano alla maturità della fede, a divenire cioè discepoli di Gesù in cammino con lui verso il Padre, vivendo un’esistenza secondo lo Spirito, membri coerenti e attivi della Chiesa, testimoni autentici del Vangelo nel mondo».

Tuttavia sarebbe stato opportuno, forse, prima di indicare un nuovo modello, attuare una verifica per scoprire le cause dei risultati, non pienamente soddisfacenti, conseguiti dai percorsi ispirati al Documento Base e per individuare, quindi, se sia stato un problema di metodo o di contenuti; di impreparazione dei catechisti o di incapacità di inculturare la fede, adeguando le proposte ai soggetti concreti; di mancanza di esperienza di fede e, quindi, di Gesù, o di carenza di formazione umano-cristiana integrale della persona; di mancanza di una catechesi contestualizzata, che coinvolgesse la famiglia, o di carenza nell’esperienza di Chiesa, come comunità.

Forse tutti questi aspetti e altri ancora, non sviluppati in maniera adeguata, hanno influito, determinando cammini di fede poco «convincenti», che non hanno fornito alle giovani generazioni i fondamenti per aprirsi all’azione di Dio nella loro vita, gustarne la presenza e fare scelte conseguenti. Meddi fa rilevare come sia stata ignorata nella catechesi «la logica pedagogica delle finalità e dei processi di crescita nella fede» e si sia assunta «la pedagogia soltanto come strumento didattico», e sottolinea che, per superare la crisi, occorre, invece, un modello di itinerario olististico, capace di includere le diverse dimensioni della vita e che faccia dialogare l’istanza catecumenale con gli altri progetti di IRC (cfr. pp. 152.157).

Un’attenzione, che è da mettere assolutamente in atto, oggi, è certamente quella verso i nostri interlocutori, i nativi digitali, caratterizzati da una nuova mentalità, da nuove modalità percettive e relazionali.

In questo ci fa da Maestro e da battistrada lo stesso Gesù che, nella scelta della via dell’incarnazione, assume tutto della nostra umanità e si inserisce nel punto più basso e profondo di essa, nel suo punto abissale, per incontrarci e salvarci, usando linguaggi e segni adeguati ai suoi interlocutori:

  • egli si lascia incontrare dai pastori nel «segno della mangiatoia». La sua «povertà» lo rende un Dio vicino, uno come loro, l’Emmanuele, il «Dio con noi». La «stella» e la sua «luce» sono il segno, invece, della sua Presenza per i magi, sapienti ricercatori o astrologi;

  • il suo gesto di condivisione e di solidarietà con noi peccatori e di assunzione della nostra fragilità e del nostro peccato, nel battesimo, diventa il segno di riconoscimento per la gente – o almeno per alcuni discepoli – che si sente bisognosa di conversione e si lascia battezzare da Giovanni;

  • e così avviene per ogni altro gesto o parola di Gesù: dall’annuncio del Regno al racconto delle parabole; dal gesto di toccare i lebbrosi o di lasciarsi toccare; dal cercare «i peccatori» al mangiare con loro; dall’avere compassione al perdonare; dal guarire al risuscitare; egli è un Dio che partecipa alla vita e alle problematiche delle persone, facendosene carico e conducendo alla liberazione e alla salvezza;

  • fino al gesto culminante nella sua consegna totale, per amore, sulla croce, dove è riconosciuto dal centurione romano, e ai gesti che mette in atto, da Risorto, quando va incontro ai discepoli smarriti;

  • per rimanere, poi, presente per sempre, in comunione profonda con noi e riconoscibile, nel suo «spezzarsi» nei segni del pane e del vino, quando celebriamo nell’Eucaristia la sua morte e risurrezione.

Gesù è Colui che, come Dio, si fa così fragile, da incontrarci nella nostra fragilità: nella scelta di «un’abissale piccolezza divina» incontra «la nostra abissale piccolezza umana» e, a partire da questa interazione profondissima, ci trasforma con la potenza di amore del suo Spirito, perché diventiamo come lui.

E nei riguardi dei nativi digitali? È bene domandarsi: dove e come intercettare la loro «nuova umanità» emergente e le loro aspirazioni più profonde? Come evidenziare quel Gesù, crocifisso e risorto, che, ancora oggi, si fa storia ed è presente nella rete e nelle tante proposte che si diramano sulle strade informatiche? Come far emergere Gesù che è già in loro e a cui appartengono, e che li sta già conducendo su cammini inediti e salvifici?

L’intento di questo testo è proprio quello di offrire suggerimenti in tal senso. Nel primo contributo si considera la validità dei percorsi di IC secondo l’istanza catecumenale e, precisandone la valenza e senza volerli assolutizzare, si indicano alcune condizioni in vista di un loro «apporto che sia proficuo e diventi sostenibile» (I. Parte introduttiva – Lorenzi); l’attenzione si sposta, poi, su «II. I soggetti» dell’IC e sulle loro caratteristiche: si analizzano, a livello socio-culturale, le nuove iniziazioni sociali dei ragazzi, considerando anche le trasformazioni che riguardano la famiglia e la società della «modernità liquida» (Diana); si affronta, quindi, a livello psicopedagogico, il rapporto tra catechesi e psicologia, e si esaminano le fasi di sviluppo della religiosità del bambino e del ragazzo, offrendo alcune «linee dinamiche» per una IC che coinvolga tutta la persona (Feliziani K.); segue l’analisi, anche a partire da alcune ricerche, dei comportamenti, delle categorie concettuali, delle nuove competenze dei nativi digitali, e delle esigenze, che ne derivano, di innovazione in ambito educativo e didattico (Falcinelli); a un livello più direttamente comunicazionale, si focalizza il rapporto comunicazione-catechesi e comunicazione-educazione, e si considera la ricaduta antropologica, determinata dalla multimedialità, e l’urgenza di «una iniziazione cristiana situata e connettiva» che ponga i soggetti al centro, come protagonisti e interlocutori creativi (Attanasio); si conclude il percorso con un apporto a livello catechistico/catechetico – che fa da cerniera con il primo di Lorenzi – che propone un modello di itinerario, richiesto per rispondere alle sfide rilevate, e individua obiettivi globali da perseguire nei diversi archi di età, da 0 a 19 anni (Meddi).

Ci auguriamo, con questo volume, non soltanto di offrire elementi che, spaziando su tutti i fronti implicati, conducano a ulteriori approfondimenti sugli itinerari di iniziazione cristiana e sulle nuove caratteristiche dei soggetti interessati, ma anche di consentire già «una pratica di vita» che orienti, progressivamente, a una maturità umano-cristiana dei nostri interlocutori.

Moog 2012

MOOG FRANÇOIS – MOLINARIO JOËL (a cura di), La catechesi e il contenuto della fede. Atti del quinto colloquio internazionale dell’Institut Supérior de Pastorale Catéchétique (ISPC), Parigi 15-18 febbraio 2011, Elledici, 2012

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La Chiesa italiana sta ponendo mano alla riscrittura del Documento base attraverso la redazione di un «documento condiviso» in materia catechistica. Nello stesso momento il Magistero, in occasione del prossimo “Anno della fede” sottolinea con particolare enfasi l’utilizzazione del Catechismo della Chiesa Cattolica, nel ventennale della sua prima promulgazione.

In un tale contesto torna necessariamente in primo piano il problema del “contenuto” della catechesi o, più precisamente, il problema che nasce dall’esigenza di essere attenti, ad un tempo, sia ai contenuti dell’atto catechistico (fides quae), sia alla vita, ai problemi e alle esigenze di quanti sono catechizzati (fides qua).

Il Centro evangelizzazione e catechesi “D. Bosco” della Elledici e l’Istituto di Catechetica dell’Università Pontificia Salesiana intendono offrire al pubblico italiano un contributo alla migliore comprensione della problematica presentando la traduzione degli atti del colloquio internazionale organizzato dall’Institut Supérieur de Pastorale Catéchétique di Parigi nel febbraio del 2011, dedicato precisamente a: La catechesi e il contenuto della fede.

La lettura delle relazioni tenute quell’occasione potrà suggerire anche ai catechisti e catecheti italiani utili elementi di riflessione. Alcune pagine riflettono in particolare, come del resto è ovvio, la storia e l’attualità della catechesi francese; si è cercato, allora, di venire incontro al lettore meno addentro alle vicende catechistiche d’Oltralpe con una nota redazionale previa, di carattere esplicativo. Inoltre, sempre per facilitare l’accostamento al testo, le opere citate nelle note bibliografiche, quando possibile, sono state indicate in edizione italiana.

Rezzaghi 2012 /2

REZZAGHI ROBERTO, Manuale di didattica della religione, La Scuola, 2012

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Di fronte all’odierna emergenza educativa, la tenuta dell’IRC nella scuola italiana è motivo di grande soddisfazione, ma anche di responsabilità per la comunità cristiana. In nessun altro ambiente, infatti, essa può incontrare le nuove generazioni in modo così massiccio per parlare loro in modo serio di Dio.

Per questo gli insegnanti di religione sono chiamati a operare con particolare competenza, nel rispetto della laicità della scuola statale, della confessionalità della disciplina concordataria e delle attese educative di ragazzi e famiglie che scelgono di avvalersene.

Il presente manuale, nato dalla docenza, dalla formazione in servizio e dalla sperimentazione, intende essere uno strumento utile a tutti coloro che, a vario titolo, sono interessati a conoscere l’IRC, la sua natura e i suoi problemi; ma si rivolge in particolare agli insegnanti di religione e agli studenti che si preparano a diventarlo. A essi intende fornire le conoscenze di base per comprendere il profilo della disciplina attuale, la pedagogia scolastica con la quale è chiamata a misurarsi e i modelli di insegnamento della tradizione, aperti all’uso delle moderne didattiche e alle loro tecnologie.

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Indice del testo

  1. L’Insegnamento scolastico della religione nel Regno d’Italia

  2. L’insegnamento scolastico della religione nella Repubblica italiana

  3. Educare la religiosità nella scuola dello Stato laico

  4. La relazione educativa, la didattica e i suoi modelli

  5. Il rinnovamento metodologico agli inizi nel Novecento. Il modello puerocentrico.

  6. Il modello kerygmatico

  7. Il modello antropologico esperienziale

  8. Il modello curricolare

  9. Il modello della didattica per concetti

  10. I criteri della riforma scolastica per l’IRC.

  11. Insegnare oggi: l’irc nella scuola della riforma

Rezzaghi 2012 /1

REZZAGHI ROBERTO, Il sapere della fede. Catechesi e Nuova Evangelizzazione, EDB, 2012

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Il recente sinodo dei Vescovi, su “La nuova evangelizzazione per la trasmissione della fede cristiana”, affronta difficoltà pastorali che riguardano anche i catechisti. Il diffuso clima di secolarizzazione, infatti, sembra vanificare il loro impegno e a volte, smarriti e sfiduciati, si interrogano. E’ ancora possibile fare “catechesi”? Che caratteristiche dovrebbe avere in un tempo di “nuova evangelizzazione”? E’ concretamente fattibile una “catechesi evangelizzatrice”? Come?

Ecco alcuni brucianti interrogativi affrontati dal libro, nel quale le tematiche della catechetica fondamentale vengono rivisitate e discusse con attenzione ai punti critici, ai nervi scoperti; ma anche ai segni di speranza, ai germi di bene, alla “foresta” che lo Spirito sta facendo crescere. Spesso essa rischia di sfuggire allo sguardo, solo perché non corrisponde sempre alle nostre attese e non si adatta ai modelli catechistici più convenzionali.

Oggi la catechesi si trova a fare i conti con una situazione culturale che rimodella ruoli, funzioni, relazioni e valori di riferimento. Frammentazione e «vita liquida» diventano così gli indicatori di una profonda crisi che coinvolge anche i modi di vivere la fede cristiana e investe, in particolare, il ruolo del catechista, dibattuto tra esigenze di testimonianza ecclesiale e rinnovate richieste di competenze didattiche e pedagogiche.

«Forse diamo troppo per scontato che le nostre comunità siano l’ambiente ottimale nel quale una persona possa incontrarsi con Dio. Ma è proprio così? E se invece avessero un po’ smarrito la grammatica e la sintassi del dialogo con Gesù Cristo?», si interroga l’autore.

Più che sulla quantità, la catechesi dovrà scommettere sulla qualità sapendo, come ha affermato Benedetto XVI, che «la Chiesa cattolica deve comprendersi come minoranza creativa», depositaria di valori vivi e attuali, poiché normalmente sono proprio le minoranze creative a immaginare e a costruire il futuro.

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Indice

Introduzione

1 – Fare catechesi oggi. Tra difficoltà e ricerca di nuove vie.

La “secolarizzazione” e la “nuova evangelizzazione”

La “nuova evangelizzazione” e i problemi “nuovi” della catechesi

Dal rinnovamento della catechesi a quello della pastorale

2 – In ascolto della Parola. La natura kerygmatica della catechetica.

Il primato dell’evento salvifico

Il “lieto annuncio” che risuona nella vita.

La “Chiesa domestica”: culla della catechesi

3 – In ascolto dell’uomo. La catechetica tra le scienze umane

Educazione e catechesi

Dalla pedagogia alle scienze umane

In ascolto degli uomini del nostro tempo, da credenti

La catechetica in dialogo con le scienze umane

4 – I soggetti della catechesi. Caratteristiche e competenze

La paternità di Dio e la maternità della Chiesa

La compagnia

L’insegnamento

L’ “attaccamento” e la “sequela”

L’appartenenza ecclesiale convinta e gioiosa

5 – Il metodo catechistico: tra didattica e seduzione

L’incontro con Dio

Media e problemi della comunicazione

Discorso sul metodo

6 – Gli esiti auspicati. L’Iniziazione Cristiana tra favola e realtà.

I problemi della iniziazione cristiana

I sacramenti della Iniziazione cristiana: dalla scissione al difficile recupero dell’unità

Le difficoltà e le sperimentazioni in atto

Verso nuovi orizzonti

Imparare a promuovere competenze

Conclusione

Alcamo 2011 /2

ALCAMO GIUSEPPE, Ridire Associazioni e Movimenti ecclesiali. Formazioni, catechesi e dinamiche educative, Paoline, 2011

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La nascita di associazioni e movimenti ha caratterizzato la vita ecclesiale del XX secolo, esprimendo un ventaglio di carismi, di spiritualità e di accentuazioni catechetiche non sempre riscontrabili nei secoli precedenti.

Oggi, nella riconosciuta emergenza educativa, qual è l’apporto che possono dare i movimenti e le associazioni? Quale potrebbe essere il loro ruolo nella formazione e catechesi degli adulti, che tanto sta a cuore ai Vescovi italiani? Questo saggio vuole rispondere proprio a tali domande, e lo fa attraverso una ricerca articolata in tre momenti: una ricostruzione, a grandi linee, della logica del «movimento» che caratterizza la storia della Chiesa; la lettura del vissuto attuale della Chiesa e il suo sviluppo catechetico; la presentazione esemplificativa di alcune testimonianze, come coscienza riflessa di quello che i membri dei movimenti e delle associazioni stanno vivendo.

Fermo restando che deve essere tutta la Chiesa a porsi come comunità educante, i percorsi di formazione promossi dai movimenti e dalle associazioni, con i loro diversi carismi, possono tuttavia offrire un valido aiuto per la maturazione dei credenti, soprattutto per quanto concerne alcune costanti quali: la

tensione per la fedeltà al Vangelo e all’uomo; il desiderio di vivere dentro la vita della Chiesa locale; uno stile pastorale semplice e «familiare»; il servizio ai più poveri; la promozione di un laicato adulto e responsabile.

Come ben dimostra il volume, l’azione educativa tra i cristiani non può non essere frutto di convergenze e alleanze tra tutte le realtà ecclesiali, ma non solo.

Alcamo 2011 /1

ALCAMO GIUSEPPE (a cura di), Il compito educativo della catechesi. Il contributo del Documento Base, Paoline, 2011

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Il 2 febbraio 1970 veniva pubblicato il Documento di base Il rinnovamento della catechesi, « un momento storico e decisivo per la fede cattolica del popolo italiano», secondo quanto ebbe a dire Paolo VI.

A più di quarant’anni di distanza, con la nuova sensibilità ecclesiale acquisita e nel nuovo contesto sociale che si è venuto a creare, soprattutto alla luce degli Orientamenti pastorali dell’Episcopato italiano per il decennio 2010-2020, si sente più che mai il bisogno di rivedere questo importantissimo documento, sia per focalizzare il grande ruolo che esso ha avuto nel processo di rinnovamento catechistico, sia per individuarne le «rughe» che nel tempo hanno segnato la sua identità e la sua capacità di incidenza.

Tutto ciò al fine di creare una rinnovata piattaforma su cui impiantare una prassi catechetica di iniziazione e di educazione alla fede.

Gli interventi dei diversi autori, raccolti in questo volume, oltre a ricostruire l’impatto che la pubblicazione del Documento di base ha avuto nella Chiesa italiana, permettono soprattutto di cogliere l’evoluzione della catechesi italiana verso una forma sempre più preminente di educazione alla fede, mettendo in luce anche la straordinaria attualità dei contenuti di tale documento.

Biemmi 2011

BIEMMI ENZO, Il secondo annuncio. La grazia di ricominciare, EDB, 2011

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Con il «secondo annuncio» la Chiesa si rivolge a quegli adulti che hanno ricevuto una prima educazione cristiana da bambini, ma che in seguito si sono allontanati dalla fede e/o dalla pratica cristiana. Per poter «ricominciare» un cammino di fede, tali persone necessitano di essere incontrate nelle situazioni reali di vita, là dove ne hanno maggiormente bisogno. L’autore fornisce un’introduzione al tema e alcune indicazioni teoriche e metodologiche di base; introduce poi alcune delle situazioni di vita che saranno oggetto di successivi sussidi di formazione: la generazione di un figlio, la scuola e lo studio, il mondo giovanile, il mondo virtuale, il matrimonio e la sua crisi, il lavoro, la fragilità affettiva, la disabilità, la povertà, la politica…

Il volume aiuta a comprendere il senso del secondo annuncio, ne presenta alcune esperienze semplici a titolo esemplificativo, offre una grammatica spirituale del secondo annuncio e ne traccia una possibile mappa nelle varie situazioni e nei momenti chiave della vita dei giovani e degli adulti. La sua finalità non è dire l’ultima parola sul tema, ma stimolare i primi passi per una conversione missionaria della pastorale e della catechesi nelle nostre parrocchie.

Il percorso si articola in un’introduzione sul «secondo annuncio», per chiarirne la nozione, definire l’ambito di esplorazione, indicarne la posta in gioco pastorale; il racconto di «esperienze di secondo annuncio» presenti in Italia, all’interno di quegli ambiti di vita individuati dalla mappa; una rilettura critica di queste esperienze, per segnalare quanto esse stanno apportando alla pastorale ordinaria delle nostre parrocchie, le piste che aprono, gli orientamenti che forniscono per una nuova pratica di evangelizzazione.

Il sottotitolo La grazia di ricominciare evidenzia la prospettiva con cui affrontare la sfida: come grazia non solo per i destinatari, ma per la stessa Chiesa, sollecitata a ricominciare da coloro che essa aiuta a ricominciare.

Ciardella 2011

CIARDELLA PIERO – MONTAN AGOSTINO (a cura di), Le scienze teologiche in Italia a cinquant’anni dal Concilio Vaticano II, Elledici, 2011

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I saggi contenuti in questo volume sono frutto di un lavoro di ricerca che ha impegnato per alcuni anni le associazioni teologiche aderenti al CATI. Il loro intento è quello di offrire uno sguardo complessivo sulle tappe della sviluppo storico e delle impostazioni metodologiche che hanno caratterizzato le scienze teologiche in Italia dal concilio Vaticano II ad oggi, e di individuare le prospettive per il futuro lavoro teologico.

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Piero Ciardella

Docente di Filosofia teoretica e direttore dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose “Beato Niccolò Stenone” di Pisa. Dal 2000 e segretario del CATI.

Agostino Montan

E’ docente ordinario di Diritto canonico presso la Pontificia Università Lateranense di Roma. E’ stato coordinatore del CATI dal 2005 al 2009.

Giacomo Canobbio

Docente di Teologia sistematica presso la Facoltà teologica dell’Italia settentrionale e presso lo Studio teologico del Seminario di Brescia. Già presidente dell’ATI (1995-2003).

Antonio Autiero

Professore ordinario di Teologia morale all’Università di Munster (Germania) e direttore del Centro per le scienze religiose della Fondazione Bruno Kessler di Trento.

Giorgio Bonaccorso

Specializzato in Teologia liturgica, si occupa dei riti religiosi e cristiani con particolare attenzione all’aspetto antropologico. Docente presso l’Istituto di Liturgia Pastorale di S. Giustina di Padova e altri Istituti teologici, collabora con alcune riviste e associazioni.

Paolo Prodi

Professore emerito di Storia moderna nell’Università di Bologna.

Salvador Piè-Ninot

Docente ordinario di Teologia fondamentale ed Ecclesiologia presso la Facoltà di Teologia della Catalogna (Barcellona); docente invitato alla Pontificia Università Gregoriana di Roma; Presidente della Fondazione Universitaria Diocesana Blanquerna dell’Universitat Ramon Llull di Barcellona (Spagna).

Cettina Militello

E’ docente straordinario presso il Pontificio Istituto Liturgico (Roma). Gia presidente della SIRT, dirige l”’lstituto Costanza Scelfo”, dipartimento della SIRT, e la Cattedra “Donna e Cristianesimo” del Marianum (Roma).

Maurilio Guasco

Ordinario di Storia del pensiero politico contemporaneo presso la facoltà di Scienze Politiche dell’Universita del Piemonte orientale, e docente di Storia della Chiesa presso lo Studentato teologico interdiocesano di Alessandria e presso I’lstituto superiore di Scienze Religiose.

Currò 2011

CURRÒ SALVATORE, Il senso umano del credere, Elledici, 2011

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L’impegno educativo e pastorale della Chiesa nei confronti dei giovani ha bisogno di un nuovo slancio. Questo libro, che si inserisce nell’attuale dibattito ecclesiale sulla sfida educativa e sulla dimensione educativa della pastorale, fa l’ipotesi che tale slancio possa venire da una nuova riflessione antropologica che intercetti i fondamenti stessi della pastorale dei giovani e di tutta la pastorale. Nei tempi recenti ci si è misurati con le provocazioni della cultura attuale, giovanile in particolare, e ci sono stati notevoli sforzi di rinnovamento sul piano metodologico, progettuale, comunicativo. Tuttavia rimangono insoddisfazioni e problemi aperti che sembrano rinviare a un piano più radicale. È il piano del senso stesso del credere, del senso umano del credere, cioè del senso del credere in rapporto alla verità dell’umano.

Il libro si apre con un’ampia introduzione che dà la prospettiva a tutta la trattazione e che, interagendo con gli Orientamenti pastorali dell’Episcopato italiano per il decennio 2010-2020, spiega i termini in cui si pone oggi la sfida antropologica. Le tre parti del testo individuano tre grandi nuclei tematici. La prima parte riflette su una proposta pastorale centrata sulla persona del giovane: a partire dalle sensibilità giovanili attuali e dagli sviluppi recenti in ambito ecclesiale, si suggerisce l’ottica pastorale del giovane al centro e, in quest’ottica, si pensano l’obiettivo e gli itinerari della pastorale dei giovani. La seconda parte mette a fuoco le condizioni ecclesiali, ponendo l’accento sul senso dell’accoglienza dei giovani, sui processi del rinnovamento ecclesiale e sulle principali risorse che la Chiesa mette in campo con i giovani. La terza parte si concentra sul cammino spirituale: si suggerisce la grammatica di una spiritualità fedele alla verità dell’esperienza e alla Rivelazione cristiana e si riflette sul significato della Sacra Scrittura e dell’esperienza liturgica per la crescita umana e cristiana dei giovani.

I diversi capitoli non sono perfettamente integrati. Alcuni di essi, infatti, sono rielaborazioni e aggiornamenti di contributi precedentemente pubblicati (come è indicato all’inizio di ciascuna delle tre parti). E tuttavia – mi sembra – 5lla pastorale. Si noterà che manca un’attenzione specifica ad alcuni temi che pure sono importanti nella prassi, ad es. ad alcuni ambiti culturali e pastorali significativi per i giovani (la famiglia, il lavoro, il mondo della comunicazione mediale, la scuola e l’università, ecc.), come anche ad alcuni aspetti più puntuali della proposta pastorale (modalità di primo annuncio, percorsi catechistici, ecc.); tali temi sono sfiorati ma non esplicitamente e ampiamente tematizzati. La preoccupazione è di attirare l’attenzione sulle questioni di fondo.

Da dove nasce questa riflessione? Due sono le sorgenti più immediate: i corsi di Pastorale giovanile tenuti all’Istituto Teologico San Pietro di Viterbo e alla Pontificia Università Lateranense di Roma, che mi hanno provocato a una riflessione sempre più approfondita sui temi qui proposti e che sono stati anche luogo di confronto con studenti provenienti da differenti nazioni e contesti ecclesiali; le esperienze di animazione, di confronto, di progettazione, vissute in questi anni con molti confratelli della mia Congregazione religiosa (Giuseppini del Murialdo), con educatori, giovani e adulti, della Famiglia del Murialdo e di altri contesti educativi ed ecclesiali. L’interazione con tutte queste persone, che sarebbe impossibile nominare e per le quali esprimo profonda gratitudine, lascia il segno in questo libro che, se pure ha un carattere teorico, evoca continuamente le problematiche della prassi. A mio modo di vedere, il testo può essere utilizzato sia come manuale per corsi di pastorale dei giovani, nei seminari e nelle facoltà teologiche, sia come strumento di riflessione per responsabili e operatori pastorali.

L’ispirazione alla tradizione e allo stile educativi che fanno capo a S. Leonardo Murialdo, fondatore della mia Congregazione, si avverte soprattutto nella preoccupazione di prendere i discorsi pastorali dalla prospettiva educativa, e più precisamente dalla prospettiva del giovane, della sua maturazione umana, della verità della sua crescita; come anche nello sforzo di assumere il punto di vista del giovane più fragile rispetto al più forte, del più lontano dalla fede e dall’esperienza ecclesiale rispetto al più vicino; e anche nell’importanza accordata alle relazioni di fiducia, reciprocità e corresponsabilità e al clima di accoglienza della comunità educativa ed ecclesiale. Questa ispirazione, e i punti di vista ad essa connessi, d’altronde, mi sembrano particolarmente stimolanti e fecondi per affrontare le sfide di oggi che, come cercherò di mostrare, si pongono tutte sul terreno dell’umano e della sua verità. Solo su questo terreno – mi pare – si può ritrovare il senso del credere.

Meddi 2011

MEDDI LUCIANO – EGIDIO Y MARIELLA BARGHIGLIONI, Adultos en la comunidad cristiana. Guía para la preparacíon de itinerarios para la evangelizacíon y el crescimiento en la fe, Sal Terrae, 2011

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El riesgo de la catequesis que se realiza en nuestras comunidades cristianas es el de la fragmentación, la discontinuidad. A veces, incluso, se carece de itinerarios adecuados para el anuncio, la iniciación y la mistagogía que lleven a la madurez de la fe.

Adultos en la comunidad cristiana se presenta como un inmejorable compañero de viaje para cuantos, en nuestras comunidades cristianas, se interesan por el crecimiento de los adultos en la fe, ofreciendo una cuidada metodología para que todas las fuerzas de la comunidad se concentren en la tarea prioritaria de la nueva evangelización.

Las cuatro partes de las que se compone este ágil y sintético manual se proponen determinar los objetivos, itinerarios, lenguajes y temas de una catequesis que, desde el anuncio, se hace mistagogía, profecía y experiencia integral de fe, y desea contribuir a una mejor y más adecuada preparación de la catequesis de adultos y de los mismos catequistas.