Ruspi 2016

WALTER RUSPI, Quale catechesi per la nuova Europa?, Elledici, Torino, 2016

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Questo volume raccoglie tutta la documentazione dei Congressi catechistici del Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee (CEEE) dal 1979 al 2012.
Consente così di aver tra le mani un ampio e prezioso dossier delle ricerche che i vescovi incaricati per la catechesi e i direttori o responsabili degli Uffici catechistici nazionali hanno svolto sui molteplici aspetti dell’annuncio e della trasmissione della fede in Europa. Il materiale qui raccolto è la preziosa documentazione di un lavoro più che trentennale.
I temi affrontati spaziano su tutto il ventaglio delle problematiche dell’annuncio della fede, delle sue trasformazioni e delle diverse accentuazioni che l’evoluzione del Magistero e del mutamento culturale hanno stimolato e reso possibile.

EREnews2/2016

Carissimi amici lettori,

è disponibile il numero di EREnews 2/2016 a cura del socio AICa Flavio Pajer.

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Si segnala, ancora una volta, che la rivista è disponibile anche sul sito:

< http://www.lasalliana.it/risorse/erenews-notiziario-trimestrale.html >

Nuovi Curricoli biennali in Catechetica – UPS

Nell’ambito della ricorrenza del 60° Anniversario di fondazione l’Istituto di Catechetica della Facoltà di Scienze dell’Educazione dell’Università Pontifica Salesiana rinnova la sua proposta formativa in Catechetica.

È un servizio che portiamo avanti da sei decenni nel solco di una ricca tradizione pedagogica ed una estensione internazionale.

La proposta comprende due Curricoli biennali in Catechetica, quello ordinario rinnovato e un nuovo curricolo in “Catechetica e Comunicazione” (attivato al momento tramite un progetto sperimentale).

Il ciclo di Licenza con specializzazione in Catechetica intende preparare persone competenti, capaci di operare negli ambiti del primo annuncio e della catechesi nella comunità. In particolare, il curricolo si articola in percorsi per la preparazione di quadri dirigenti in settori specifici dell’attività ecclesiale.

Il curricolo di Licenza con specializzazione in “Catechetica e Comunicazione” intende preparare catecheti competenti in comunicazione con finalità educativa. Questo curricolo ha la particolarità di concentrare la frequenza alle lezioni in due sole giornate settimanali e in alcune settimane intensive, per venire incontro alla richiesta di unire lo studio con la pratica pastorale.

L’originale collocazione dei percorsi di Licenza nella Facoltà di Scienze dell’Educazione (FSE) è una delle note fondamentali d’identità della nostra Università Pontificia Salesiana. Ne consegue che sono ammessi al ciclo di Licenza gli studenti in possesso del titolo di Baccalaureato in Scienze dell’Educazione – indirizzo in Catechetica – oppure di un titolo che il Consiglio della FSE, anche tenendo conto di eventuali debiti formativi, consideri equivalente.

Questa seconda opzione offre numerose opportunità e deriva dalla volontà fattiva della FSE di mettersi al servizio delle esigenze delle Diocesi, che intendono qualificare i propri presbiteri o laici collaboratori.

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EREnews 1/2016

Carissimi amici lettori,

è disponibile il numero di EREnews 1/2016 a cura del socio AICa Flavio Pajer.

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Si segnala, inoltre, che d’ora in poi la rivista sarà disponibile anche sul sito:

< http://www.lasalliana.it/risorse/erenews-notiziario-trimestrale.html >

EREnews 4/2015

Carissimi amici lettori,

è disponibile il numero di EREnews 4/2015 a cura del socio AICa Flavio Pajer.

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Nell’augurarvi buona lettura vi auguriamo anche un sereno 2016!

Ruspi 2015

WALTER RUSPI, Eucaristia. Iniziazione alla celebrazione nella catechesi e nella liturgia, Elledici, Torino, 2015

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La celebrazione dell’Eucaristia è al centro di una rinnovata considerazione pastorale, che coinvolge l’intero movimento catechistico e l’azione educativa alla fede compiuta dalle comunità cristiane. Don Walter Ruspi riprende l’intera presentazione dell’Eucaristia, quale la catechesi italiana ha sviluppato dopo il Concilio Vaticano II, nel diversi Catechismi della Conferenza Episcopale Italiana e nella liturgia rinnovata e adattata ai fanciulli, per facilitare una rinnovata attenzione a questa fondamentale centralità per la vita cristiana.

Questa centralità è chiamata a realizzarsi attraverso un’indispensabile iniziazione-partecipazione liturgica, perché sia un processo educativo che introduca ad un autentico incontro con la Persona di Gesù: è la prospettiva nella quale si muove questo studio, con un itinerario inedito e originale.

Si deve per altro costatare come la maggioranza dei battezzati ha interrotto il rapporto con l’Eucaristia o lo vive saltuariamente; tanti genitori chiedono il Battesimo per i propri figli, ma non si preoccupano poi di introdurli gradualmente all’Eucaristia domenicale, vivendola con loro. Di fronte alla diffusa disaffezione di molti cristiani nei confronti dell’Eucaristia domenicale, non possiamo non chiederci: questi fatti sono semplicemente il frutto del venir meno dell’autenticità della fede cristiana o sono anche la conseguenza di un qualche aspetto carente della nostra pastorale e delle nostre celebrazioni?

La centralità della questione educativa porta così ad affrontare la problematica di alcuni punti nevralgici: la comunità cristiana intera è il soggetto e il luogo dell’iniziazione, l’itinerario della fede centrato sul “primo annuncio”, l’esperienza sacramentale che vede il suo culmine nell’Eucaristia, i linguaggi e i simboli capaci di comunicare e di accogliere nella comunità ogni presenza portatrice di divers-abilità e, infine, il linguaggio simbolico delle nuove generazioni.
Come migliorare la qualità delle celebrazioni eucaristiche? È importante, afferma Benedetto XVI, che «i Pastori si impegnino in quella catechesi “mistagogica”, tanto cara ai Padri della Chiesa, che aiuta a scoprire le valenze dei gesti e delle parole della Liturgia, aiutando i fedeli a passare dai segni al mistero e a coinvolgere in esso l’intera loro esistenza». Oggi serve una liturgia insieme seria, semplice e bella, che sia veicolo del mistero, rimanendo al tempo stesso intelligibile, capace di narrare la perenne alleanza di Dio con gli uomini.

Come comportarsi circa la partecipazione all’Eucaristia domenicale dei fanciulli? L’accesso all’Eucaristia deve essere preceduto da un itinerario che orienti gradualmente alla piena partecipazione. Questo itinerario graduale implica una particolare educazione anche catechistica alla liturgia, utilizzando soprattutto il ricco patrimonio celebrativo che la liturgia cristiana stessa già offre (es. tempi e colori liturgici, simboli e luoghi, preghiere e canti ecc.). Questo impone alle parrocchie di curare in modo particolare queste celebrazioni, riprendendo le indicazioni e le proposte del Direttorio per le Messe con la partecipazione dei fanciulli.

Si tratta allora di rileggere alcune indicazioni del messale e suggerire possibili attenzioni, che non sono ricette infallibili, ma suggerimenti che partono dalle indicazioni e dall’esperienza. Il Direttorio della Sacra Congregazione per il Culto divino si propone come scopo “che nella celebrazione dell’Eucaristia i fanciulli possano con gioia serena andare insieme incontro a Cristo e con lui stare alla presenza del Padre” (n. 55). “Coloro pertanto che rivestono un compito educativo, dovranno concordemente ed efficacemente adoperarsi perché i fanciulli…facciano esperienza concreta di valori umani, che sono sottesi alla celebrazione eucaristica” (n. 9).

 

ICa 2015

ISTITUTO DI CATECHETICA, La catechesi dei giovani e i new media nel contesto del cambio di paradigma antropologico-culturale, a cura di C. Pastore e A. Romano, Elledici, Torino, 2015.

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Il libro raccoglie i contributi del Convegno Internazionale (con lo stesso titolo del libro) che – nel 60° della sua fondazione – organizzato dall’Istituto di Catechetica della Facoltà di Scienze dell’Educazione dell’UPS tenutosi a Roma dal 15 al 16 maggio.

La catechesi, se vuole mantenere alto il livello di efficacia nell’educazione umana e cristiana delle nuove generazioni, è chiamata a interrogarsi e a individuare modalità più idonee di presenza nel mondo attuale.

Di fronte alla sfida poderosa dei new media la Chiesa si trova in mezzo al guado: ne intravvede le opportunità per l’evangelizzazione ma le difficoltà e le resistenze non sono poche.

Il volume raccoglie diversi contributi elaborati da esperti nel settore della teologia, della catechetica e delle scienze umane in dialogo interdisciplinare, ed è diviso in tre parti che connettono progressivamente le varie tematiche per agevolare proprio la lettura interdisciplinare dei teme raccolti: nella prima si focalizza il contesto generale del cambio di paradigma teologico-pastorale e catechetico, nella seconda si entra nel merito della questione delle nuove culture digitali, mentre nella terza si propongono nuove visioni metodologico-sperimentali.

Romano 2015

ANTONINO ROMANO, L’Omelia come rito comunicazionale, LAS, Roma, 2015.

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Il Direttorio Omiletico colma finalmente un vuoto nella riflessione magisteriale, risvegliando la coscienza comunitaria circa il difficile ma indispensabile compito della comunicazione liturgica della parola di Dio. Tommaso Federici è stato un pioniere del rinnovamento teologico-liturgico dell’Omelia, che amava definire “Omelia Divina” poiché parte insostituibile dell’antico rito della Liturgia Divina della Parola di Dio. L’Omelia è evidente per se stessa e non ha bisogno di lunghi discorsi convincenti, quando essa è comunicata in modo semplice, con una profonda autenticità e secondo uno stile genuinamente evangelico. «È Francesco» che ci insegna che la competenza più visibile della nuova evangelizzazione si esprime nel “saper comunicare” autenticamente e con gioia il Vangelo della Vita. In questo saggio, l’Autore studioso di Catechetica esamina il Direttorio Omiletico, focalizzandone, da un lato, la prospettiva comunicazionale e la dimensione kerygmatico-mistagogica, dall’altra demarcando gli ambiti omiletici da quelli strettamente catechetici. Kerygma e mistagogia costituiscono le chiavi che aprono la fedeltà tradizionale alla creatività dinamica di una nuova evangelizzazione aperta alle culture. Solo in questo modo, sul piano teologale, si può manifestare la via pulchritudinis dello splendore della “ComunicAzione Divina”.

 

Braido 2015

PIETRO BRAIDO, Storia della catechesi. Vol. 3: Dal tempo delle riforme all’età degli imperialismi (1450-1870), LAS, Roma, 2015.

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Il volume non vuole e non osa tracciare una “storia universale” della catechesi e dei catechismi in epoca moderna. Si limita a evidenziare alcuni momenti ritenuti più significativi del fatto catechistico. L’attenzione è rivolta prevalentemente all’Europa (che, del resto, costituiva allora il cuore della cristianità) e, nell’Europa, piuttosto all’Italia, alla Francia, all’Austria, alla Germania, in parte alla Spagna. Ma nemmeno per questi Paesi sono rievocati tutti i momenti importanti e tutti i protagonisti. Sono assenti, invece, il Belgio, l’Olanda, la Gran Bretagna, l’Irlanda, i paesi slavi non appartenenti alle monarchie austro-ungariche, il Canada, gli Stati Uniti, l’Africa, l’Oceania. Si deve riconoscere, tuttavia, che tutti gli esclusi, in misura non piccola, furono tributari della produzione e dei metodi catechistici portati dall’Europa da operatori europei. I vari “momenti” storici vengono raggruppati in quattro fondamentali angolazioni, che approssimativamente corrispondono ad altrettanti periodi storici. La prima parte è dedicata alla grande produzione “classica” di catechismi agli inizi dell’“esplosione” catechistica. Quelle umili compilazioni cinquecentesche praticamente resistono lungo l’intera epoca moderna, arrivando fino al secolo XIX. Solo con il Novecento, specialmente nella seconda metà, essi esauriscono il loro compito e finiscono di “fare storia”, mentre muta radicalmente il globale “evento catechistico” tradizionale. Nella seconda parte si tenta di descrivere forme, protagonisti e strumenti di quella “catechizzazione universale” che viene perseguita con tenacia ed esiti dissimili tra il XVII e il XIX secolo. Se ne sfiora, insieme, il carattere problematico: essa si sviluppa in regime di “cristianità”, quando la “cristianità” stessa, in sé precaria, va lentamente erodendosi. La terza parte, invece, rievoca diverse proposte di rinnovamento o di ammodernamento, che si succedono proprio nella fase centrale del periodo della catechizzazione generalizzata con metodi tradizionali. I due processi, uno innovatore e l’altro sostanzialmente statico, si riproporranno con accresciuta consapevolezza nel secolo XIX, in un dissidio formalmente insanabile, ma virtualmente aperto alla complementarità. Di essi si occupa la quarta parte. La sintesi, per quanto incompleta, potrà risultare utile e stimolante nell’esperienza come anche nell’impegno di ricerca. Si potrebbe, se non altro, ricavare dalla visione complessiva del percorso storico della catechesi e dei catechismi nell’età moderna una lezione indiretta di concretezza e di “umiltà” pastorale; insieme all’invito all’impegnata riflessione su un consistente sforzo secolare rivolto a garantire precisione e relativa integrità all’istruzione-educazione dei fedeli e, contemporaneamente, almeno nelle intenzioni, a conferirgli vitalità e praticità. È implicita la fiducia che il tentativo intrapreso con il presente saggio possa indurre e incoraggiare a forme di ricerca più estese ed approfondite.

 

AICA 2015

ASSOCIAZIONE ITALIANA CATECHETI, Pensare il futuro della catechesi. Prospettive catechetiche, a cura di C. Cacciato,Torino, Elledici 2015

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Carissimi, vi presentiamo il volume degli Atti del Convegno Associativo 2014.

Catechetica e catechesi si interfacciano come binomio inscindibile per un’azione evangelizzatrice e di educazione alla vita cristiana fondata su una solida riflessione e sperimentata metodologia. Questo volume raccoglie i contributi di studio presentati al Convegno AICa 2014 sull’identità della Catechetica, scienza chiamata a consolidare la sua fisionomia nel contesto delle discipline teorico-pratiche, e sulla tipologia dell’azione catechistica. Chiamata a elaborare un sapere atto a promuovere il miglioramento della pastorale catechistica, la Catechetica rimane sempre in ascolto e in dialogo con la prassi. Va preso atto, però, della poca conoscienza della sua identità. Di qui il convergere sulla necessità di pubblicizzare meglio una sua corretta comprensione, in particolare nei luoghi di formazione ecclesiale, e anche di attendere al compito specifico di ogni disciplina, cioè di far avanzare gli orizzonti di ricerca nel rispetto della “fedeltà all’uomo”, aperto a nuove interazioni con la realtà interiore e culturale e con le nuove conquiste della scienza, e per questo bisognoso di nuovi orientamenti formativi. Ed è ciò che questo Convegno ha anche preso in considerazione. I diversi contributi, articolati secondo la logica dell’ascolto del ‘pensare catechetico’ del passato e del presente, fanno il punto della situazione e aiutano a guardare avanti nell’orizzonte del dibattito catechetico europeo, prospettando una nuova epistemologia.

(della Quarta di Copertina)